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Però tanti dati non danno potere, non permettono di conoscere il consumatore, di decifrare la sua complessità e carpirne i bisogni latenti.
Gestione dei dati per le imprese di successo
Ogni Azienda dovrebbe abbracciare strategie sorrette – data strategy – che permettano di delineare il profilo del consumatore e di applicare tali informazioni al marketing. Solo così sarà possibile fare buon uso del torrente di dati immagazzinati.
Una ricerca ha evidenziato come le aziende di successo tengano conto principalmente di due fattori:
Pare però che le imprese continuino ad avere difficoltà sui due fronti, soprattutto nell’analisi consapevole dei dati
Cosa fare dunque, se in questo caso il problema è la difficoltà interpretativa dei dati? Innanzitutto per ottenere una trasformazione data-driven significativa è necessario che, oltre al supporto dal top management, vi sia un cambiamento ‘’mentale’’ dell’azienda nel suo insieme. Tutti gli elementi aziendali devono convergere ed allinearsi verso l’obiettivo comune e generare valore insieme, sia dal punto di vista organizzativo, sia per quanto riguarda dati e tecnologia.
Inoltre, secondo Google, integrare analytics e strategie di marketing richiede:
Non bisogna valutare singolarmente gli insight di campagne Adwords, le reazioni ai post sui social o le vendite in store. Piuttosto è utile confrontare e unire tutti i dati in possesso per avere uno sguardo più organico sullo scenario complessivo.
Non è semplice ma solo così si evita una visione frammentata del target e si può comprendere le esigenze e la rotta che il cliente affronta tra online e offline.
Rendere accessibili e disponibili i dati a tutti i team è il primo passo che porta necessariamente al secondo: assicurarsi che tutto il personale sia in grado di utilizzarli in modo proficuo. Proprio la mancanza di formazione sull’analisi dei dati infatti, ha rappresentato un limite operativo e dunque un limite alla crescita del business. Fornire questo tipo di formazione ai diversi reparti avvantaggia i dipendenti che saranno in grado di prendere decisioni avvalorate dai dati in tempo reale.
Grazie a strumenti digitali che integrano dati e tecnologia si può segmentare la clientela, così da identificare i target più ai quali dedicare esperienze d’acquisto personalizzate o campagne di remarketing (es: pixel di Facebook permetteno di indirizzare l’advertising sulla piattaforma social agli utenti che hanno compiuto una determinata azione, come visitare una pagina del proprio sito aziendale). Un buon marketer deve dunque avere dati sempre disponibili e pronti a supportare ogni decisione strategica.
La collaborazione in questo caso vale tutto: i vari team, con tutti i dati disponibili, possono lavorare in modo più consapevole e collaborativo. Possono condividere sfruttando le informazioni ottenute e dando vita ad un flusso produttivo che aumenta il rendimento. L’obiettivo ultimo rimane offrire un’esperienza unica al consumatore che inconsapevolmente è stato oggetto di analisi e attenzione del team.