16Apr
By: Innoveazine Acceso: Aprile 16, 2020 In: Innoveazine Comments: 0

Nello scorso articolo a tema Coronavirus, abbiamo parlato dell’importanza della search di Google per individuare i nuovi focolai sparsi per il mondo. Questa volta, restiamo in Italia e più precisamente nella Regione Lombardia dove, negli scorsi giorni l’app ufficiale della Protezione Civile “AllertaLOM” utilizzata di consuento per tracciare e segnalare rischi di natura meteorologica e non solo, è stata trasformata in uno strumento fondamentale di contact tracing.

In questi giorni, la Regione ha provveduto ad invitare i propri cittadini ad effettuare il download dell’applicazione. Fabrizio Sala, il vicepresidente della Regione, ha spiegato che le compagnie telefoniche sono state autorizzate dalla Protezione civile con un’ordinanza per motivi di emergenza.

Il testo del messaggio recita questo invito: «Scarica l’app AllertaLom e compila ogni giorno il questionario anonimo sul tuo stato di salute», scrive la Regione nel messaggio. L’obiettivo è «aiutare a tracciare la mappa del contagio» del Coronavirus.

L’applicazione ha lo scopo di individuare il numero dei veri contagiati e i quartieri in cui si sta diffondendo di più il virus, ovviamente, i dati verranno raccolti in forma anonima.

L’utente, scaricando l’app sarà invitato a rispondere ad una serie di domande come: informazioni personali come sesso ed età, informazioni sulla propria attività (se si lavora o meno in smartworking), e alcune informazioni sulla sintomatologia (tra le domande: “hai tosse?”, “avverti senso di stanchezza?”, “hai avuto qualche forma di raffreddore nelle ultime settimane?”).

Intanto il governo continua a lavorare a un’app nazionale. Il commissario Domenico Arcuri ha detto al Tg1: «L’applicazione sul “contact tracing” sarà un pilastro della fase successiva dell’emergenza. Stiamo lavorando con il ministero per l’Innovazione e la Presidenza del Consiglio per cominciare la sperimentazione, che contiamo possa essere avviata in alcune regioni pilota, per poi estenderla. Speriamo in una massiccia adesione volontaria dei cittadini». Anche nel campo della tecnologia Lombardia e Roma sembrano percorrere, dunque, due binari paralleli.

Ancora una volta il mondo digitale sembra dimostrarsi un valido alleato alla lotta al Coronavirus.